Recensione “Marcovaldo” – Italo Calvino

Autore : Italo Calvino
Casa Editrice : Corriere della Sera

“Non c’era tafano sul dorso d’un cavallo, pertugio di tarlo in una tavola, buccia di fico spiaccicata sul marciapiede che Marcovaldo non notasse, e non facesse oggetto di ragionamento, scoprendo i mutamenti della stagione, i desideridel suo animo, e le miserie della sua esistenza.”

La narrazione ha il sapore della favola poiché le storie raccontate sono brevi ed i nomi dati ai personaggi sono altisonanti. Solo i bimbi conservano nomi usuali proprio per evidenziare la loro innocenza, purezza. Attraverso i loro occhi possiamo imparare a guardare il mondo con meraviglia.  Non a caso Marcovaldo, anche se cresciuto, può essere considerato bimbo, perché, come i bimbi, non si arrende mai, vuole scoprire il mondo più adatto a lui.

Anche se vive in città è alla ricerca di elementi naturali, bosco, vento, funghi: quindi l’autore da importanza alle stagioni ed alla natura,  parte incontaminata rispetto al cemento della città industrializzata.

Gianpiero

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