Recensione “L’armata dei sonnambuli” – Wu Ming

Autore : Wu Ming
Casa Editrice : Mondadori

“Questa è l’arte: saper interpretare lo spirito del proprio tempo, saper cogliere il vento del cambiamento e prendere il largo a gonfie vele.”

Ambientato in Francia, nel 1793 quando re Luigi Capeto viene ghigliottinato e la sua testa rotola via insieme alla sua monarchia. Sembra tutto in discesa il percorso per la Repubblica ma, gli oppressi e i loro animi sono in fermento e inondando le strade affamati di vendetta per chi aveva favorito il precedente regime.

Una ricostruzione storica davvero esemplare, essere catapultati in quel burrascoso XVIII non era semplice, i Wu Ming ci riescono alla grande, perchè raccontare la Rivoluzione e la Repubblica così è da fuoriclasse. La Francia è un teatro all’aperto dove prendon vita i rivoluzionari, i controrivoluzionari e le donne che si battono in prima linea pretendenti un’autorità sino ad allora ingiustamente negata.
Una menzione particolare ai complessi mutamenti sociali che ruotano intorno ad alcuni personaggi principali.

Marie Nozière una vedova di guerra con una voglia di riscatto della sua precedente condizione. Donna caparbia nel portare avanti le proprie convinzioni 
Leonida Modenesi, di origini bolognesi si trasferisce a Parigi per intraprendere la carriera di attore. Verrà bandito dalle compagnie teatrali e ridotto in miseria, non molla di certo e si ritroverà ad avere un ruolo ancora più importante nel grande teatro sociale che è diventata la Rivoluzione. 
Orphée D’Amblanc, il medico che opera con la terapia del magnetismo animale, un personaggio oscuro e da scoprire.

Come da scoprire è questo libro, che ha delle trovate che lo esaltano e rendono il suo livello alto rispetto alla media dei romanzi storici.

Gianpiero

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